Ask the Experts Series | Parte 2: salute mentale ed attività fisica
Siamo giunti alla seconda parte di Ask the Experts Series, con Luca Solari¹ and Karl Simons OBE². Questo mese parliamo del legame tra salute mentale e attività fisica.
L’esercizio fisico? Ottimo per il corpo e la mente!
Ormai si sa, l’attività fisica è il sistema migliore per prendersi cura di corpo e mente. Anche un esercizio fisico moderato, infatti, è sufficiente per rilasciare nel nostro cervello le endorfine, che producono effetti analgesici ed eccitanti in grado di migliorare il nostro umore. Mantenersi attivi, inoltre, aumenta la nostra autostima, la concentrazione e il riposo notturno.
Essere attivi non vuol dire andare in palestra tutti i giorni o allenarsi per la maratona, bensì evitare una vita troppo sedentaria e muoversi di più. Niente di troppo difficile, tutto sommato.
Tra il corpo e la mente esiste una relazione molto stretta, pertanto uno stile di vita attivo impatta positivamente sul benessere mentale di ognuno. La mia impressione è che molte aziende pensino ai programmi di benessere dei dipendenti senza prima aver affrontato questioni strutturali nell’organizzazione del lavoro e dei luoghi di lavoro.
Quindi, prima di pensare a promuovere l’esercizio fisico, dovrebbero occuparsi di quei fattori che generano stress sul lavoro, come ad esempio, una leadership inadeguata o la disorganizzazione dei processi. – Luca Solari
Ormai è un fatto noto che corpo e mente sono legati da reazioni chimiche. Per questo motivo, se l’obiettivo è avere ricadute positive sul benessere generale dei dipendenti, le politiche attive sul lavoro devono abbracciare sinergicamente l’aspetto fisico e quello psicologico. – Karl Simons OBE
Come (e perché) le aziende dovrebbero stimolare i dipendenti ad essere più attivi fisicamente
Un recente studio di Wellhub condotto su più di 9 mila di dipendenti distribuiti su 9 mercati ha rilevato che le persone in cerca di lavoro considerano i benefit aziendali legati al benessere il secondo criterio più importante, dopo il salario, nella scelta di un impiego. Non solo, il 77% dei dipendenti di tutto il mondo prenderebbe in considerazione l’idea di lasciare un’azienda che non include il benessere dei dipendenti tra le sue priorità strategiche.
Consideriamo poi, che non sono solo i dipendenti a trarre vantaggio da una politica aziendale incentrata sul benessere, ma anche le aziende stesse. Un esercizio fisico regolare, infatti, è un alleato importante contro lo stress, spesso responsabile di stati d’ansia e depressione, e fa risparmiare di conseguenza miliardi di dollari all’anno riducendo il turnover e la perdita di produttività causati dal burnout.
Per le aziende, una soluzione brillante per sensibilizzare i propri dipendenti ad abbracciare uno stile di vita attivo è fornire un programma di benessere, vale a dire una serie di iniziative concrete volte a migliorare la salute, il benessere e, perché no, la felicità dei dipendenti.
I confini tra vita personale e lavoro possono risultare un po’ confusi nei diversi contesti culturali. Ciononostante, assistiamo sempre più a nuove iniziative da parte degli HR per ampliare le offerte e le iniziative di benessere destinate ai propri dipendenti.
Le palestre aziendali e i programmi di benessere sono certamente un buon primo passo per indurre i dipendenti a uno stile di vita migliore, ma servono anche iniziative di valore che stimolino i dipendenti a cambiare abitudini. Fare informazione, ad esempio, e sensibilizzare le persone sull’importanza di una vita attiva, sono valide alternative, così come condividere storie di successo. Una possibilità interessante potrebbe anche essere quella di integrare le attività di benessere con altri eventi aziendali, come ritiri, formazione e riunioni fuori sede. – Luca Solari
I dirigenti hanno un ruolo fondamentale nello stimolare i dipendenti ad avere abitudini sane e attive. Incoraggiare l’attività fisica è importante, ma è necessario anche dare il buon esempio e promuovere in prima persona l’esercizio fisico e abitudini corrette.
I responsabili HR e i professionisti che si occupano di salute e sicurezza sul lavoro hanno, inoltre, il compito di far conoscere ai dipendenti sia le iniziative già attive in azienda, sia quelle nuove e non ancora implementate. Inoltre, sono fermamente convinto che più dell’80% delle iniziative dedicate alla salute e al benessere dovrebbero essere a costo zero. – Karl Simons OBE
Essere attivi può diventare una buona abitudine
Facile a dirsi, un po’ meno a farsi, soprattutto quando parliamo di esercizio e attività fisica. Il gioco, però, vale a la candela. Secondo il New York Times, è possibile stabilire nuove e sane abitudini seguendo cinque semplici passaggi:
- Associa la nuova abitudine a un’abitudine esistente
- Inizia dalle piccole cose, come una breve camminata al giorno
- Fallo tutti i giorni
- Rimuovi i possibili ostacoli
- Gratificati con piccole ricompense.
E se serve ancora un aiutino, ci sono addirittura delle app che danno dei consigli su come migliorare le proprie abitudini, ad esempio con Buddyfit, disponibile con Wellhub.
Ricordiamoci che saltare un’attività a causa di un’agenda troppo fitta o della stanchezza è fin troppo facile, e non c’è niente di male se succede: un po’ di esercizio è sempre meglio di niente! Quindi anche andare a fare una passeggiata, ballare sulle note della propria canzone preferita o rinunciare all’ascensore a favore delle scale sono già un buon punto di partenza.
Abbiamo tutti bisogno di mettere mano alle nostre vite e alle nostre agende, ridefinendo urgenze e priorità. I dirigenti troppo spesso eccedono nelle loro richieste per portare a termine tutto nei tempi previsti, e per farlo spingono i loro dipendenti a lavorare oltre l’orario ordinario. Ognuno, invece, dovrebbe avere nell’arco della giornata un po’ di tempo da devolvere all’esercizio fisico. Da non sottovalutare poi le active desk, cioè le scrivanie che permettono di lavorare mentre si cammina su un tapis roulant, o le sessioni di camminata. – Luca Solari
Il paradosso è che, proprio quando la nostra vita diventa complicata e densa di impegni a causa del lavoro, smettiamo di avere cura di noi stessi, di mangiare sano e di fare attività fisica. E più ci allontaniamo da uno stile di vita corretto, più è difficile ritrovarlo.
Per raggiungere armonia e benessere non esiste una ricetta universale: ad esempio, la mindfulness funziona per alcune persone, ma non per altre, quindi il mio consiglio è di sperimentare diverse attività per capire quale funziona meglio dentro di te, e portarla avanti. Per essere costanti può funzionare meglio l’attività di gruppo, che è più coinvolgente e incoraggiante rispetto a fare attività fisica da soli. – Karl Simons OBE
Nel nostro terzo e ultimo post di Ask the Experts Series, Luca Solari e Karl Simons OBE ci racconteranno cosa hanno imparato dall’anno che sta per finire e cosa dobbiamo aspettarci nel 2023 in materia di corporate wellbeing. Alla prossima!
¹Luca Solari è docente all’Università degli Studi di Milano, nonché consulente aziendale e fondatore di Orgtech. Fornisce consigli ai top manager su come mettere in atto strategie attraverso potenti iniziative incentrate sulle persone, coaching e mentoring.
²Karl Simons OBE è un dirigente con più di 30 anni di esperienza. Ha lavorato a livello internazionale in tutti i continenti e in numerosi settori critici. Attualmente è Chief Customer Officer presso FYLD, una società di tecnologia di Intelligenza Artificiale.
*Buddyfit, nostra partner, è un app dedicata a fitness e mindfulness, che aiuta a tenersi in forma e ad allenarsi quando e dove si vuole. La piattaforma offre oltre 1.000 classi live al mese in 3 lingue diverse (IT, ES, EN) adatte ad ogni esigenza. Oltre alla parte fitness, presenta anche una sezione Mindfulness, con audioguide specializzate per ridurre lo stress, migliorare la concentrazione e molto altro.
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Il team editoriale di Wellhub supporta i responsabili delle risorse umane nella promozione del benessere dei loro dipendenti. I nostri studi, le analisi delle tendenze e le guide utili forniscono loro gli strumenti necessari per migliorare il benessere dei lavoratori in un mondo professionale in rapida crescita.